Droni e acciai speciali ed ecco un ponte nascere in pochi minuti….

Un demo molto interessante dove si vedono in azione tre droni, dei quadricotteri, che costruiscono una struttura in filo d'acciaio, che permette il transito di persone: un "ponte" di emergenza ma che permette la funzione del ponte…traghettare persone da un lato all'altro !

Vedi anche qui.

Il progetto è stato possibile grazie a due ricercatori italiani – Federico Augugliaro, esperto di robotica, e Raffaello D'Andrea- e da un gruppo di ricercatori del Politecnico federale di Zurigo.

Droni usati per costruire ponti, esperimento italo-elvetico

Il ponte – per la sua interezza – viene costruito in tutto e per tutto dai droni usando una fibra sintetica con una resistenza paragonabile a quella dell'acciaio, chiamata Dyneema, particolarmente adatta per i cavi da trazione. Non essendo troppo pesante, la corda in Dyneema può essere agevolmente collocata dai droni che, come si vede nel video dimostrativo, sono riusciti a praticare nodi ed intrecci ove necessario.

Droni usati per costruire ponti, esperimento italo-elvetico

Il ponte di corda, assicurano i ricercatori del Politecnico svizzero, può quindi poi essere utilizzato da parte di qualunque persona per spostarsi da un lato all'altro. Evidenti le possibili applicazioni pratiche: si pensi alle situazioni di emergenza in cui la costruzione di un ponte simile può aiutare a salvare vite.

 

Che cosa significa questo "technlogy proof"? Significa che si possono realizzare soluzioni inimmaginabili, anche solo 10 anni fa, perchè i ricercatori, gli scienziati e gli innovatori hanno capito che le conoscenze sono trasversali e che la collaborazione interdisciplinare porta a soluzioni radicali!

 

 

HITV: un concept per cambiare il lavoro dei Team viaggianti sui veicoli speciali

Uno straordinario gruppo di innovatori italiani ha dato vita ad una iniziativa d'internazionalizzazione con target il Brasile. Qui le loro immagini e profili. L'iniziativa si chiama BRIT. Il primo progetto si chiama FÉBUS (FÉ in brasiliano vuol dire fiducia). L'offerta si esprime attraverso diverse innovazioni che si materializzano in un veicolo speciale , con equipaggio a bordo, che funziona come un "laboratorio mobile di diagnostica di edifici e di aree urbane". Ecco il visual di FÉBUS

La domanda che i progettisti si sono posti è stata: come possiamo trasformare l'equipaggio, localizzato in Brasile nell'area da rilevare, in un equipaggio con tutte le competenze necessarie di post-processing, come l'elaborazione 3D degli edifici e delle aree urbane attraverso droni e laser scanner; e la capacità diagnostiche sui materiali con le migliori conoscenze del made in italy del restauro?

La risposta è stata il design di una piattaforma digitale, installata sul veicolo, con queste quattro capacità:

  • connesssione always on con il back office in Italia e Brasile e con i partner ovunque localizzati
  • web cam indossabili e connessione video ad alta definizione
  • voce aumentata, ossia soppressione del rumore
  • applicazioni collaborative locali e remote.

E' nato HITV che significa: High Integrated TEAM & Vehicle. Lo schema a blocchi che segue ne dà una mappa concettuale. 

Sarà la bellezza a salvare il mondo

La reggia di Caserta vista da un drone.

"Sarà la bellezza a a salvare il mondo": è la profezia di Dostoevskij. Ed è anche la chiusura di un libro intitolato " La cultura si mangia ! ", scritto da Bruno Arpaia (scrittore) e Pietro Greco (giornalista e conduttore radiofonico). Edizione Guanda, 2013.

Il libro popone una tesi ed avanza alcune proposte strategiche per l'Italia, sul tema della "cultura".

La tesi è che l'Italia deve cambiare strategia di specializzazione produttiva, dagli attuali prodotti e servizi a tecnologia medio-bassa verso prodotti/servizi ad alto contenuto di conoscenza (socialmente ed ecologicamente sostenibili), abbracciando il passaggio storico delle economie moderne verso la società della conoscenza. Dicono gli autori che l'Italia non lo sta facendo e che invece taglia gli investimenti pubblici e privati per la cultura.

Ma che cosa significa "industria della cultura e della creatività" e quanto conta nel PIL italiano. I dati riportati (anno 2011) dicono che vale circa 4,5 milioni di occupati e il 15% del PIL nazionale (fonte: ricerca di Unioncamere e Symbola); è creato da 1,535 milioni d'imprese, il 25% della base imprenditoriale italiana; 38 miliardi di export, pari al 10% del totale italiano.

Nell'industria della cultura troviamo sia  le attività umanistiche, sia quelle scientifiche e quindi:  Ricerca e Sviluppo (1,2% del PIL circa), artigianato di alta qualità, produzione artistica, istruzione e formazione, editoria, produzioni radio, televisive e cinematografiche, cura e gestione di beni culturali (edifici storici, musei, opere d'arte, ecc. ), opere degli architetti e  ingegneri liberi professionisti, sviluppo di software e di videogiochi, autori di opere dell'ingegno (scrittori, musicisti, ecc.), giornalisti e giornali, design.

Manca il ruolo dello Stato che ha invece prodotto vere e proprie rivoluzioni culturali ed economiche come a Bilbao e nella valle della Ruhr in Germania, ove l'intervento pubblico si è manifestato con una strategia e con forti investimenti (miliardi di €).

Che cosa propongono gli autori? Quattro interventi strategici:

  1. aumentare il numero di persone creative; 
  2. aumentare il numero di imprenditori hi-tech; 
  3. aumentare e focalizzare la domanda pubblica di beni e servizi comuni (non per il consumo individuale) verso:
    1. l'energia: cambiare il paradigma energetico nazionale da consumo di energie fossili a energie rinnovabili e all'efficienza energetica; la Germania col progetto DESERTEC vuole produrre energia dal sole nel Sahara e in Arabia; 
    2. la tutela del territorio, riducendone la fragilità: mitigare i rischi idrogeologici e sismici; il rischio di inquinanti tossici; contrastare e ridurre l'abusivismo edilizio; mitigare i disastri da calamità naturali; 
    3. tutela dei beni culturali: dalla mera conservazione alla produzione culturale,  al dialogo interculturale, alla promozione della lettura; 
    4. il rilancio dell'industria della cultura e della creatività: riforma degli istituti di cultura italiana nel mondo, traduzione dei libri italiani, sostegno alle discipline musicali e artistiche; rimozione dei vincoli alle produzioni autoriali; 
  4. sviluppare città intelligenti che creino habitat creativi: creare le condizioni nelle grandi città per la collaborazione e "contaminazione reciproca" tra talenti, tecnologi e committenti; creazione di luoghi comuni e condivisi di produzione; incubatori.

Che cosa ci ispira? il futuro si può prevedere  ma la mia ispirazione è che "il futuro si può costruire" e che l'innovazione è il motore della costruzione !

 

7 innovazioni che cambieranno la Medicina

Ho tratto da TED Fellows le 7 innovazioni che cambieranno la Medicina. Ho scelto di scrivere sulla prima di queste innovazioni perchè avrà un enorme impatto sociale; potrà salvare milioni di vite minacciate da malattie sconosciute in Occidente ma letali, se non diagnosticate e curate, come la malaria e la tubercolosi. Il microscopio sta su di una pagina di carta, come mostrato nell'immagine sopra; la dimensione è quella di un foglio A4; contiene la lente e tutto quanto necessario per la diagnosi di una malattia; serviranno quindi tanti fogli quante saranno le malattie da diagnosticare. Il costo è di 0,5 euro.

Le altre innovazioni, che potrete esaminare con più dettaglio leggendo l'articolo, sono: 

  1. un gel che blocca l'emorragia istantaneamente (a gel that instantly stops bleeding);
  2. un incubatore a basso costo per i prematuri (a low-cost incubator for premature babies);
  3. crescita dell'osso in un laboratorio (human bones, grown in a lab);
  4. un laser per cure mirate anti HIV (laser that zaps HIV);
  5. triage in una app (emergency triage in an app)
  6. rendering per animare le molecole (animation for scientists, by scientists)

Tesla, Apple, Google: gli outsider nel settore automobile

Ho guidato una Tesla da 450 cavalli. Dall'esterno sembra una macchina di lusso, un'alta gamma Audi o Mercedes. All'interno è "minimalista" e ti spiazza perchè ha cambiato alcuni paradigmi del  guidatore. 

Dov'è la leva del cambio, anche se automatico? NON C'E' PIU'. E' sostituita da un'icona sul gigantesco tablet che troneggia a metà del cruscotto.

E se si guasta qualcosa dov'è il meccanico ? E' SEMPRE DISPONIBILE 24/24 perchè è remoto; prende il controllo dell'auto (come per il tuo Personal computer), fa la diagnosi, ripara, se può, ti dice che cosa farà e farai se la riparazione necessita una officina.

Autonomia? da 400 a 500 km con un "pieno".

Quanto costa fare il pieno? ZERO, se lo fai in una stazione di ricarica ad alta velocità di Tesla; 20 euro se lo fai a casa tua in 8-12 ore; 32 euro se lo fai con una delle 250 colonnine installate da ENEL in tutt'Italia.

Quanto accelera? 3 secondi per raggiungere 100km/ora, più o meno come la Porsche e la Ferrari.

Quante ce ne sono in Italia? oltre 200; e in Germania? migliaia; e nel mondo? TESLA ne fabbrica circa 50.000 l'anno.

APPLE.

Ha lanciato il progetto TITAN; a capo del progetto ha messo Steve Zadesky, già ingegnere della Ford, e nel team Johann Jungwirth, assunto dopo essere stato a capo della ricerca e sviluppo di Mercedes-Benz. Oggi sono impegnate alcune centinaia di persone nella progettazione.

GOOGLE.

Tutti sanno della "driverless car" che da qualche anno è già in test in tutto il mondo.

Google ha avviato il progetto nel 2009 in Mountain View, California; a luglio 2015 ha avviato un test ad Austin, Texas, per validare il software e acquisire conoscenze in un ambiente non conosciuto. 

Nei giorni scorsi ha lanciato la sua nuova organizzazione, Alphabet, per dire al mondo che sta preparandosi ad entrare in tanti mercati con innovazioni radicali ! 

Ecco il suo nuovo web, minimalista !

 

 

 

Disruptive innovations: sguardi sul futuro di Umberto Bertelè

Lectio magistralis di Umberto Bertelè QUI al Politecnico di Milano, marzo 2015. Potete anche leggervi le tantissime slide e guardare lo streaming in video.

Il titolo è davvero appropriato: "sguardi", cioè tante immagini che forniscono numeri (che parlano da soli) e ispirazioni. Documentario di grandissima UTILITA', tempo ben speso per ascoltarlo, necessario metabolizzare i messaggi che più ci colpiscono perchè possono farci capire in quale momento storico (di business) stiamo vivendo. Oggi NON è davvero facile capire in quale direzione si stiano muovendo i consumatori, i grandi attori, gli Stati. 

La parola "disruption" introdotta da Christensen ha un illustre predecessore, Schumpeter, che usò la parola "destruction". Disruption è attibuito a tecnologie/imprese digitali che spiazzano e sostituiscono prodotti/imprese e che generano nuovi mercato; il busines case del secolo è lo smart phone: nel 2014 sono stati venduti 1,2 miliardi di pezzi !

Qualcuno ha detto che oggi "ogni business è digitale": è indubbio che gli sfidanti sono imprese digitali, come Google, Apple, Microsoft, Ali baba in Cina.

Il Wall Street Journal dice che "oggi ogni business è un technology business".

Whats up è un caso esemplare. 

Oggi ha 700 milioni di utenti e sta distruggendo il business degli SMS; è stato recentemente acquisito per 19 miliardi di $.

Possiamo distinguere tra Internet delle cose (IoT) e Internet delle persone. Nel seguito di questo post si parlerà solo di Internet delle persone. Oggi nel mondo ci sono 2 miliardi di persone sempre connesse.

Passo all'elenco dei 33 messaggi che ho catturato:

  1. lo smart phone è un generatore di iniziative disruptive non intenzionali; esempi? orologio digitale (vedi apple watch), macchina fotografica;
  2. lo smart phone è un generatore di iniziative INTENZIONALI; esempi? vedi Whats-up;
  3. l'orologio non serve più per leggere l'ora ! gli svizzeri sono preoccupati; infatti Apple ha venduto in pochi mesi 30 milioni di smart watch e la Svizzera, in totale, 30 milioni di pezzi in un anno !;
  4. le vendite delle macchine fotografiche compatte sono crollate da 108 milioni nel 2010 a 26 milioni nel 2014; a causa della concorrenza delle macchine fotografiche integrate negli smart phone;
  5. sta nascendo il mercato delle macchine fotografiche out of focus;
  6. il navigatore portatile è "morto"; ogni smart phone è in grado di fare le stesse funzioni; 
  7. nel mondo dei giochi le playstation stanno crollando;
  8. la convergenza tra televisione, Internet e cinematografi sta facendo decadere la ESCLUSIVITA' della televisione come unico canale alternativo al cinematografo; oggi vediamo tre settori che competono: televisione, telecomunicazioni, OTT (come Amazon, Netflix, Google). Netflix ha finanziato il serial televisivo "house of cards";

9. c'è un ritorno al "vintage" di alcuni prodotti: orologi svizzeri di alta gamma; penne Mont Blanc; DISCHI DI VINILE (in USA incremento del 100% dei volumi nell'ultimo anno); LEICA uguale nella forma al modello 1954 e costa 15.000 dollari; 

10. difficile convivenza carta-digitale nel mondo dei giornali; aumenta la richiesta di informazione digitale, ma i ricavi dei giornali si riducono; 

11. i Giornali sono in crisi; New York Time è in crisi; Washington post comperato da AMAZON; 

12. chiudono le edicole di giornali; -33% a MILANO; si aprono contenziosi tra OTT (Google) e giornali; 

13. lieve inversione di tendenza nella vendita di libri, grazie ai giovani; si tende al 60% carta e 40% e-book

14. e-commerce: due tendenze di modelli di business:

        i. fatturato sul transato (e-bay); 

        ii.fatturato sul venduto (amazon).

​15. nei paesi sviluppati l'e-commerce fa uscire dal mercato aziende tradizionali; 

16. nei paesi non sviluppati l'e-commerce è il primo ed unico canale distributivo; 

17. gli acquisti via smart phone crescono; è una minaccia per Google che ha reagito immettendo sul mercato ANDROID; 

18. anche nella moda c'è un grande sviluppo di app per smart phone; caso Vitton;

19. e-commerce in Cina; in un giorno è stato raggiunto un picco assoluto di 5,7 miliardi di € di vendite; 

20. sharing economy; è sempre esistita ma oggi è disruptive; si vedano i casi Airbnb e Uber;

21. Uber e Airbnb hanno scelto un modello di intermediazione e quindi hanno investito pochissimo; stanno creando IRRITAZIONE, IRA e INVIDIA;  Airbnb offre già oggi oltre 1 milione di soluzioni in 190 paesi; 

22. pagamenti; gli OTT stanno soppiantando le banche; lo sta facendo Facebook; 

23. Ali Baba, cina, ha 81 milioni di clienti come Banca; 

24. Obama ha creato una grande spinta all'innovazione nel settore Sanità;

25. il modello di business delle Università è rimasto fermo …al Medio EVO; 

26. anche il modello di business della prostituzione è cambiato col digitale; 

27. i consumatori scelgono ristoranti e pizzerie soprattutto con lo smart phone; 

28. gli scenari per l'auto sono tre:

      I. auto tradizionali (Audi); 

      ii. auto elettriche (Tesla); 

      iii. auto senza guidatore (Google).

29. anche la Chiesa sta utilizzano Internet; 

30. oggi la componente elettronica di un'auto è circa il 40% dei costi; 

31. i grandi disrupter sono ai primi posti mondiali per capitalizzazione di Borsa; 

32. al WEF (world economic forum di Davos) la maggiore preoccupazione è il tempo di ricostituzione dell'occupazione dopo il taglio di posti di lavoro causato dalla digitalizzazione; la classe media subisce la maggiore compressione;

33. ITALIA, quali sono i principali problemi?

  1. il ricambio generazionale delle imprese;
  2. gli effetti postumi della crisi economica 2008; 
  3. gli effetti della disruptive economy.

 

 

L’innovatore Branson ci racconta i suoi “credo”

Ho ricevuto da Citrix questo documento in cui Richard Branson ci racconta la sua visione, da innovatore, dei comportamenti che ci facilitano l'ottenimento di risultati.

Ho provato, e vi propongo, una traduzione dei 10 "tips" nel mio linguaggio e nella mia esperienza:

#1 Segui la tua passione

#2 Crea valore per gli utilizzatori quando progetti un'offerta

#3 Esprimi i tuoi "credo" ossia i tuoi "perchè"

#4 Divertiti quando lavori e sviluppa la squadra

#5 Sii determinato, non mollare !

#6 Prendi nota delle idee che generi

#7 Passa all'azione, sperimenta attraverso l'azione

#8 Delega e controlla

#9 Dimostra con l'azione che i tuoi detrattori sbagliano, non controbattere uno ad uno

#10 Fai attività che ti diano piacere

 

 

Food & Nutrition. Barilla lancia una “grande sfida”: il protocollo di Milano

Fonte: fotografia di Carl Warner

L'alimentazione e la nutrizione stanno diventando uno dei mantra moderni e sempre di più fare la domanda&risposta “Dimmi che cosa mangi, ti dirò chi sei” ci propone scenari paradossali. Un esempio ? un miliardo di persone soffre la fame nel mondo e un miliardo di obesi soffre di malattie ed ha un'aspettativa di vita più breve della media (i dati più precisi sono: 868 milioni di persone malnutrite e 1,5 miliardi di obesi e in sovrappeso).

Ci sono tanti paradossi. Un'azienda italiana, BARILLA, ha raccolto la sfida ed ha elaborato una proposta d'AZIONE, che ha chiamato “protocollo di Milano”. Recentemente è stato adottato come il Manifesto di Expo 2015.

Che cos’è il Protocollo di Milano? E’ la proposta di unirsi, di collaborare, rivolto soprattutto ai grandi operatori internazionali per dare risposte concrete, per AGIRE su tre fronti:

1.    lo spreco di risorse alimentari;

2.    lo sviluppo di una agricoltura sostenibile;

3.    la riduzione della fame e dell’obesità.

Spreco di cibo: si vorrebbe ridurre del 50%, entro il 2020, lo spreco di cibo, pari ad un terzo della produzione globale di cibo, cioè a 1,3 miliardi di tonnellate; 

Agricoltura sostenibile: si vuole ridurre e contenere la conversione di terreno agricolo a produzione di bio-combustibili, tanto da stare al di sotto del 5% del totale delle fonti rinnovabili. Inoltre la speculazione finanziaria sul cibo deve essere mitigata, limitando il numero e la quantità di cibo “commodity” gestite nelle borse internazionali.

Fame e obesità: si vuole agire sulla malnutrizione e la fame nel mondo agendo su fattori critici come l’efficienza della produzione, l’accesso al mercato per i piccoli produttori, l’informazione sulla malnutrizione cronica, l’inclusione delle donne. La malnutrizione causa il 45% delle morti nei bambini sotto i 5 anni e avviene, per l’80%, in  20 paesi. Per carenza di cibo muoiono 36 milioni di persone ogni anno; per eccesso di cibo 29 milioni. Si vuole agire sull’obesità  attraverso nuovi stili di vita virtuosi, incoraggiando l’attività fisica e la diffusione di diete efficaci, soprattutto per bambini ed adolescenti.

Il 3 e 4 dicembre si è tenuto a Milano il 6° Forum su Cibo e Nutrizione, organizzato dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, per “rompere il ghiaccio” sul protocollo di Milano. In questa due giorni sono emerse proposte che possono creare davvero un impatto decisivo sull’economia mondiale del “food”. Potete guardare i video dell’evento, con ottima traduzione, qui.

La mia personale riflessione, dopo aver ascoltato tante relazioni, e aver riflettuto sul protocollo di Milano, si può condensare in tre proposte:

COMPLESSITA’. Cibo e nutrizione costituiscono uno dei temi più complessi che oggi dobbiamo affrontare per la sostenibilità del pianeta Terra. Il pericolo si annida nella complessità, ove i fenomeni NON lineari creano grandi rischi: infatti i fenomeni non lineari, e sono tanti, sono quelli che sembrano offrire, a prima vista, un risultato virtuoso, ma poi, nel reale svolgimento, creano effetti dannosi. Un esempio per tutti è la devastante politica di sfruttare i terreni agricoli per produrre bio-combustibili.

La proposta è la seguente: dedicare energie e intelligenze per rappresentare questa complessità in modo trasparente, generando modelli di analisi, interpretazione e decisione: usiamo il modello di “system dynamics” (quello di Forrester) come metodo di primo approccio.

INCLUSIONE. La parità di genere è una risorsa potentissima per innescare, in un mondo di disuguaglianze, una rivoluzione culturale profonda: lo “sguardo” delle donne fa la differenza. Laddove le donne sono state aiutate a superare le diseguaglianze e la povertà si sono ottenuti enormi cambiamenti: il microcredito in paesi poveri come il Pakistan ha prodotto nuova economia. Facciamolo anche per il cibo.

SOSTENIBILITA’. Promuoviamo l’idea, con i Manager e gli azionisti delle imprese, che la sostenibilità del “food &nutrition” porterà vantaggi alle imprese, e che non si tratterà di aumento di costi ma di miglioramento della competitività, del premium price, della reputazione.

E noi, come decisori del nostro stile di vita, possiamo fare subito un piccolo cambiamento per una alimentazione più consapevole e sostenibile ?

Il cambiamento è una opzione. La sopravvivenza NON è obbligatoria.

L’immagine è quella del libro più famoso di Antoine Saint-Exupery, il Principe; e il titolo è uno dei motti di W.E. Deming, il padre della Qualità. Sono i personaggi più citati in questo fantastico articolo di Giuseppe de Simone, che di mestiere fa il Coach di progetti in Ericsson. In questo articolo l’autore passa in rassegna le sfide dell’agire, ossia quando “si vogliono far accadere le cose” o detto con altre parole quando si vogliono realizzare le condizioni affinchè i cambiamenti abbiano concrete possibilità di avvenire. Il tema è affascinante e le risposte che l’autore dà sono più che interessanti, sono delle “consapevolezze” che possiamo aver avuto nei nostri progetti.

Passo in rassegna quattro messaggi chiave, che ci possono tornare utili nei nostri progetti, quando abbiamo davvero la volontà di realizzarli !

I Perché

Viene citata una famosa affermazione di Antoine de Saint-Exupery: “Se vuoi costruire una nave, non stimolare le persone a raccogliere il legno e non assegnare loro dei compiti, ma piuttosto insegna loro a desiderare l’immensità senza confini del mare”.

I nostri perché (ossia perché siamo motivati, che cosa ci spinge a fare) sono stimoli per aprire le menti, per farci ascoltare, per dare ispirazioni, per far scattare desideri e volontà.

I “perché” possono rendere visibili i significati del cambiamento e correlare i nostri problemi quotidiani alle ragioni del cambiamento: dall’invisibile, dal NON consapevole, al visibile, a ciò che ci motiva intimamente.

Comunicare i propri “perché” è efficace e ci mette in contatto empatico con gli altri.

Guarda e agisci sul sistema

De Simone ci spinge a osservare l’organizzazione, le persone, la rete come un “sistema”, cioè nella sua totalità; potremmo anche usare la parola “olistico”. E la sua proposta è : “preferisci le azioni che influenzano l’ambiente o il processo del fare, piuttosto che quelle indirizzate ad uno specifico problema: esse avranno un impatto di maggiore durata”.

Coinvolgi le persone

Questo è un “mantra” oggi e sembra superfluo parlarne. Ma una frase di J. Le Carrè ci riporta alla concretezza del ragionamento e del comportamento: “ Una scrivania è un posto pericoloso dal quale osservare il mondo”. Con le persone dobbiamo parlare, scambiare, scoprire l’invisibile, trovare chi influenza chi e farlo in luoghi e tempi che NON sono compatibili…con la scrivania ! Le proposte di De Simone vanno oltre e ci ispirano comportamenti che sono perle di saggezza: impara da chi oggi fa il lavoro, coinvolgi le persone per condividere una strategia, trova gli sponsor che ti possano aiutare nei momenti di difficoltà, raccogli quanto più feedback puoi, non spendere il tuo tempo per convincere i cinici e i possibili sabotatori.

Sempre Deming ci dice: “Il più grosso spreco è l’incapacità di usare le abilità delle persone, di  conoscere le loro frustrazioni e il  contributo che sono desiderosi di dare”

Premia i comportamenti e non i risultati

L’affermazione sembra un po’ strana rispetto alla pubblicità che i media trasmettono, centrata sui risultati (di un prodotto, di una medicina, di un viaggio). Qui viene posto in primo piano il processo; ad esempio si deve incoraggiare la sperimentazione e accogliere l’errore (da cui si può imparare moltissimo), narrare storie di successo, rendendo visibili i risultati.

La celebrazione delle storie di successo sono “virali” perché il cambiamento diventa visibile e si capisce all’istante che esso è possibile, perché già avvenuto! La trasparenza diventa un valore ed anche un approccio comportamentale efficace: essa porta alla luce che cosa stia accadendo qui ed ora e ciascuno può regolarsi, adattarsi, agire la propria resilienza.

Bologna chiama Tokyo

Ho visitato MAST, il complesso architettonico che ospita l'iniziativa dell'imprenditrice bolognese  Isabella Seragnoli, dove puoi esplorare e sperimentare la scienza, in particolare la meccanica; dove puoi seguire l'evoluzione del lavoro in una mostra fotografica storica da fine '800 ai giorni nostri; e fare tante altre attività.

Isabella Seragnoli

Oggi sono andato, grazie ad un blogger, Geovanny Romero, al Museo Miraikan di Tokyo ed è scattata la connessione "Bologna chiama Tokyio" perchè questi due mondi, il MAST ed il Museo Miraikan, vogliono dire al mondo qualcosa che li accomuna e che potrebbe anche farli interagire ed integrare: comunicano la bellezza e la forza della Scienza e dell'Industria perchè tutti ne siano consapevoli e tutti ne possano sfruttare la potenza per migliorare la qualità della vita ed assicurare la sopravvivenza sulla Terra.

Breve visita al Museo Miraikan

MAST è molto di più di un complesso architettonico per fare attività: è un'iniziativa che crea una connessione concreta con il territorio circostante, Bologna, per esempio offrendo un asilo nido ai dipendenti dell'azienda, la COESIA, e al quartiere; che crea uno spazio di apprendimento strutturato per i dipendenti dell'azienda; che offre uno spazio culturale per eventi attraverso un auditorium di 400 posti a sedere. E' una bella sorpresa vedere che una donna imprenditrice italiana si prende cura, con una visione di lungo termine, aperta e costruttiva, dello sviluppo delle persone e del territorio in cui la sua fabbrica produce. La sua azienda è leader mondiale nel settore degli impianti per il packaging e fattura circa 1,5 miliardi di euro, quasi tutto verso l'estero!