INTELLIGENZA ARTIFICIALE. QUALE RELAZIONE CON GLI UMANI?

David Orban

Elio Occhipinti ha intervistato DAVID ORBAN sull'intelligenza artificiale e il suo impatto suglli umani

Il tema è rilevante: possono le "tecnologie esponenziali", come AI, robotica, Internet delle cose, consentire a singoli individui e organizzazioni complesse di apprendere, fare rete e innovare utilizzando soluzioni acceleranti?  e …come saranno le relazioni tra AI e persone in un prossimo futuro? QUI trovate l'intervista a David Orban. 

C'è una affermazione di Orban che è davvero intrigante e riguarda l'intelligenza artificiale (AI). E' questa: "Le Intelligenze Artificiali avranno, invece, una capacità che noi potremmo un domani interpretare come cinicamente manipolatrice, poiché saranno capaci di esprimere e covare emozioni qualora dovesse servire, ma anche, semplicemente, di non farlo, qualora non lo considerassero “necessario”".

AI potrebbe scegliere, secondo Orban, se usare le emozioni o non usarle. A differenza degli umani l'emozionalità sarebbe discrezionale e soggetta ad un algoritmo…che analizzerebbe la complessità del contesto con un modello molto più analitico e completo di quanto gli umani possano fare. E' una prospettiva che può inquietare e porre diversi problemi per lo sviluppo di AI. Orban però prosegue col suo ragionamento su AI e risponde con queste affermazioni: 

– potremo intervenire e influenzare l’Intelligenza Artificiale, anche se in gran parte il suo percorso evolutivo sarà definito da decisioni esclusivamente dell’AI e  indipendenti dalla nostra volontà;

– è probabile, invece, che sia l’Intelligenza Artificiale a influenzare la vita umana: così come oggi si bonifica un luogo insalubre, allo stesso modo l’Intelligenza Artificiale potrà intervenire – si spera in modo morbido – per modificare il comportamento della civiltà umana. 

Il dibattito è aperto! E per alzare ancora di più la "sfida" ci sono, nel mondo,  diversi progetti per la creazione di DNA sintetico.

Vedasi:

– Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering presso la Harvard University: hanno progettato sequenze di DNA sintetiche in grado di crescere in modo autonomo e di auto-assemblarsi: https://oggiscienza.it/2017/11/16/dna-sintetico-robot-molecolari/;

– genoma sintetico del lievito: http://www.datamanager.it/2017/03/dna-sintetico-vicini-alla-ricostruzione-del-genoma-artificiale/)

– JCVI-syn3.0” – la cellula “sintetica: https://www.avvenire.it/agora/pagine/batterio-venter-vita-sintetica-dna

VEICOLI A GUIDA AUTONOMA. LA GERMANIA LEGIFERA.

La Germania si occupa e si preoccupa, con anticipo sui tempi di immissione sul mercato, di questo nuovo prodotto-servizio, cioè dell'AUTO A GUIDA AUTONOMA (driverless car). 

E' interessante estrarre la sintesi, cioè i principi a cui si devono ispirare le leggi che regoleranno questa mobilità, che a tendere, sarà "LA" mobilità consentita su strade aperte al pubblico. Quando? La domanda sui tempi è complessa perchè su questa innovazione radicale incombono molti interessi economici. E poi ci sono le INFRASTRUTTURE che fanno parte del "gioco" e che sono rilevanti per definire le  sperimentazioni e le date di avvio generalizzato.

Dieci anni or sono, avevo fatto le mie previsioni, per un progetto europeo sulla "infomobilità, così se ne parlava allora. La mia previsione era che per il 2030 si potessero vedere applicazioni reali di vasta dimensione territoriale. Le tecnologie c'erano quasi tutte, forse solo le comunicazioni 5G erano assenti.

Quali sono dunque i criteri per legiferare? Ecco quelli tedeschi che sono stati presentati dal Governo tedesco e ratificati dal Parlamento:

  • la guida autonoma sarà un "imperativo etico" se i sistemi automatici ridurranno gli incidenti rispetto alla guida umana;
  • la sicurezza delle persone deve essere prioritaria rispetto ai danni ad animali e beni materiali;
  • nel caso di incidenti inevitabili non si potranno applicare discriminazioni basate su età, genere, razza, attributi fisici e ogni altro fattore distintivo; 
  • in ogni situazione di guida, la responsabilità, sia essa attribuibile ad una persona o a un computer, deve essere chiaramente espressa e regolata;  
  • per la determinazione della responsabilità ("liability") deve esserci una "scatola nera", che registri e documenti ciò che è successo; 
  • sono i guidatori a detenere la responsabilità di ciò che avviene, qualunque sia la proprietà del veicolo; 
  • i veicoli possono agire autonomamente in situazioni di emergenza, ma gli umani devono poter riprendere il controllo nelle situazioni moralmente più ambigue. 

"Federal transport minister, Alexander Dobrindt, presented a report to Germany’s cabinet seeking to establish guidelines for the future programming of ethical standards into automated driving software. The cabinet ratified the guidelines, making Germany the first government in the world to put such measures in place." (fonte 8 maggio 2018, Andy King, leggi qui)

Leggi anche Sole 24 ore.

 

 

GOOGLE mette su strada l’auto senza conducente, nel 2018

Google rompe gli indugi e, forte del suo know how, sviluppato in almeno 8 anni, dice pubblicamente che metterà su strada le vetture autonome nel 2018 nella prima città, al mondo, che sarà Phoenix in Arizona.

Questa la notizia. Wow! Notiamo che l'azienda che ha fornito a "Waymo", la società controllata da Alphabet (Google!), le vetture è FCA, ossia Fiat-Chrysler.

Dopo la sorpresa ed una certa incredulità vogliamo dare atto a Google di grande coraggio! Il dibattito internazionale su molto temi, aperti e ancora nemmeno condivisi, è ai primi passi. Cito tre tematiche complesse e sulle quali si concentreranno le legislazioni e le associazioni di consumatori:

A. in caso d'incidente a chi va attribuita la responsabilità: al titolare dell'auto? alla società che ha venduto l'auto automatizzata? al produttore del sistema di guida autonoma? al fabbricante dell'auto a guida autonoma?

B. in caso di incidente come si svolgerà la rilevazione dei fatti? scatola nera dell'auto? video camera a bordo che abbia registrato l'evento? dichiarazione delle persone coinvolte?

C. omologazione e quindi autorizzazione a circolare di una vettura a guida autonoma? con quali criteri, standard e verifiche operazionali ?

Vedi l'articolo qui.

ROBOT: le sfide nei prossimi 10 anni

Alphabet, ossia Google, è proprietaria di Boston Dynamics che mostra in questo video che cosa sia capace di fare il suo robot "HANDLE": si muove a 9 km/ora, salta 1,5 metri in altezza, ha un'autonomia di una trentina di chilometri prima di ricaricare le batterie, scende le scale, si muove su terreno in terra ed erba, solleva carichi sino a 50 kg. 

I robots sono al centro dell'attenzione dell'economia e presto dela politica; Bill Gates propone di tassarli e di finanziare un "reddito di cittadinanza" o similare per contrastare ed equilibrare la perdita di posti di lavoro. 

Che cosa possiamo aspettarci? La mia personale opinione è che stiamo entrando in una finestra temporale di 10 anni durante la quale si porranno e si affronteranno questi cinque problemi, ma anche si otterranno grandi benefici:

  1. OCCUPAZIONE: aumento esponenziale di robots, fissi e mobili, nel manifatturiero con una riduzione dei fabbisogni di operai ed impiegati: crisi occupazionale internazionale, specie nel mondo occidentale industrializzato; riduzione dei fabbisogni di manopera a due cifre; 
  2. SPECIALIZZAZIONE: specializzazione industriale del settore "robot": apertura di mercati verticali per la salute, per la persona, per il turismo: sicurezza, servizi per anziani, servizi informativi e così via; 
  3. DRIVERLESS: appariranno i primi mercati specializzati per auto senza guidatore e un'automazione dei servizi forniti dall'auto tale da richiedere una rivisitazione radicale di componenti fondamentali dell'economia: responsabilità in caso di malfunzionamento e di incidenti stradali, innovazione tecnologica radicale delle comunicazioni tra veicoli e tra "umani" nelle aree urbanizzate e/o ad  alta intensità di mobilità; 
  4. REGOLAMENTAZIONE: riconoscimento, attraverso leggi, dello status del robot, includendovi la definizione e la condivisione di una "carta" delle responsabilità e una "carta" della sicurezza perchè l'intelligenza artificiale dei robot sarà sempre più interconnessa con l'intelligenza umana e le regoli sociali, sinora riguardanti solo gli esseri senzienti; 
  5. CYBER SECURITY: anche per i robot varrà l'Internet delle cose (IoT) e il controllo, manutenzione, guida saranno realizzati attraverso la rete; si pone dunque il problema della sicurezza per evitare che il controllo venga preso da persone/organizzazioni malevole.

Vedi anche questo video clip:

e questo articolo in rete.