Open Innovation per l’Italia: trovare talenti e innovazione nelle start-up

Open Innovation (O.I.) è nata nell'anno 2000 grazie a Lafley , presidente di Procter&Gamble; ha trovato il suo nome nel 2003, datogli da Henry Chesbrough; si è sviluppata attraverso una decina di Broker, soprattutto USA ed è approdato in Italia più o meno nel 2010 attraverso il Broker NineSigma e le iniziative di BancaIntesa San Paolo che ha lanciato le start-up come driver dell'open innovation.

Ho riassunto, forse anche troppo velocemente, la breve storia di O.I. perchè volevo arrivare al punto, alla domanda: che cosa significa oggi, in Italia, Open Innovation?

La risposta non è facile; ho analizzato una trentina di casi che avevano come promotori i soggetti più disparati: aziende, broker, Regioni, Fondazioni, imprenditori, manager, Università, mecenati, consulenti. Volevo scoprire se ci fosse un leit-motiv, un filo conduttore, una direzione. 

Il quadro che emerge è davvero variegato e complesso perchè OI sta trasformandosi velocemente e sta includendo diversi approcci e strumenti quali:

  • premi per "contest" sull'innovazione,
  • piattaforme per l'incontro tra domanda ed offerta d'innovazione,
  • scuole per allevare le start-up, denominate "incubatori" ed "acceleratori",
  • incontri con finanziatori tradizionali, quali business angel, venture capitalist; ma anche forme moderne come il crowd-funding; 
  • processi per far incontrare domanda ed offerta, organizzati da broker,
  • laboratori per facilitare la sperimentazione, 
  •  spazi di co-working e di scambio, 
  • inclusione dei vincitori di contest in spazi di ricerca e sviluppo di grandi aziende, 
  • scouting e successiva acquisizione di start-up da parte di grandi aziende.

Una ricerca di Accenture per l'associazione "G20 Young Entrepreneurs Alliance" ha identificato un "journey" di OI che il grafico qui sotto sintetizza:

Una iniziativa d'impresa che si chiama "Digital Magics" sta ora proponendo una "via italiana" all'O.I. che la sua AD, Layla Pavone sintetizza così:

"il 2016 sarà anche l'anno dell'Open Innovation perchè grazie anche alla possibilità d'integrare talenti e innovazione nelle aziende italiane, attraverso il contributo delle startup, credo potremo assistere ad un'accelerata dal punto di vista della produzione di nuovi prodotti e servizi che emergeranno a livello globale e che ci consentiranno di tornare ad essere leader indiscussi".

Guardate qui l'articolo.

Prima di trarre una conclusione è utile analizzare il "viaggio OI" proposto da Accenture:

1a fase (storica, dal 2010) CORPORATE VENTURES, sta declinando d'importanza.

OI significa che le grandi imprese comprano quote (o il 100%) di startup e di PMI con grandi potenziali di business e grande know-how tecnologico; così facendo riducono/bilanciano il rischio d'impresa; le piccole imprese traggono un beneficio essenziale, quello finanziario.

2a fase (attuale) INCUBATORI & ACCELERATORI, in crescita moderata.

OI significa che le grandi imprese o reti d'imprese ed università costruiscono degli incubatori ed acceleratori per formare gli imprenditori delle  startup; gli imprenditori sono consapevoli che devono far crescere le loro competenze manageriali e di business e quindi cercano ambienti di apprendimento favorevoli, anche per allineare le loro priorità con le esigenze reali delle grandi imprese e dei mercati. 

3a fase (attuale) INNOVAZIONE COLLABORATIVA, alto tasso di crescita. 

OI significa che grande impresa e start-up co-creano l'innovazione su scopi comuni. 

Gli imprenditori di startup e PMI sfruttano questa partnership con la grande impresa per trovare le opportunità di mercato, per tutelare e valorizzare i loro brevetti, per fare co-branding. 

4a fase (futuro) ECOSISTEMA DELL'INNOVAZIONE.

OI significa che è solo l'eco-sistema dell'innovazione che abilita le soluzioni per le grandi sfide. Una piattaforma digitale per la collaborazione estesa a tante aziende di varie dimensioni è assolutamente necessaria. 

Gli imprenditori di startup e PMI cercano programmi di collaborazione di lungo termine, condivisione di IP e soluzioni/competenze complementari. 

La mia conclusione è la seguente: accanto a forme sempre più sofisticate ed efficaci offerte dai Broker di OI (vedasi NineSigma, ad esempio: contest, piattaforme per innovatori, ecc.), si stanno aprendo nuove strade soprattutto per le startup, che in Italia sono un carattere distintivo e il cui numero sta crescendo esponenzialmente; le startup verranno sempre più viste dalla grande impresa come una opportunità di "soluzione" per:

  1. bilanciare il RISCHIO d'impresa, ossia investire il proprio capitale di rischio solo nelle tecnologie "core" ed affrontare la DIGITALIZZAZIONE dei propri prodotti e processi con investimenti limitati (acquisto di quote di partecipazione nelle startup) per poi decidere, con calma, se e  quanto investire nelle nuove tecnologie; 
  2. IN-SOURCING di competenze sulle nuove tecnologie, soprattutto digitali, attraverso le startup, quindi con limitati costi ed investimenti; oppure usando broker per accedere a grandi mercati di SOLUTORI; 
  3. COMUNICARE, attraverso il supporto alle startup, un ruolo moderno e aperto verso l'innovazione e la collaborazione tra "grande e piccoli".

Per le startup e le PMI si aprono buone opportunità:

  1. ALLINEARE i propri business plan alle esigenze del mercato e di grandi compratori/partner come le grandi imprese; 
  2. creare VOLUMI di ricavi più certi e su orizzonti di più lungo termine; 
  3. acquisire capitali di rischio di Terzi per garantire sviluppo aziendale.

 

Skateboard innovativo: nuova mobilità urbana ? una start up italiana ci propone…

Credo che tutti sappiano che cos'è lo skateboard, ma pochi avranno visto questo videoclip emozionante, girato a Malaga in Spagna, col nuovo skateboard inventato e presto immesso sul mercato da una start up italiana. E pochi immagineranno un utilizzo in città per affrontare quel problema che si chiama "mobilità urbana".

Può essere una soluzione per muoversi in città? I due giovani imprenditori che lo hanno messo a punto ci credono perchè hanno introdotto alcune innovazioni decisive per trasformarlo in uno strumento di mobilità: riduzione del peso (-25%), robustezza (+40%), lunghezza dell'oggetto che lo rende trasportabile (90 centimetri), prezzo (imbattibile in fase di lancio che avviene attraverso una formula innovativa di crowdfunding) . Diventarà un oggetto cult per i giovani? segnali arrivano da altri Paesi.

I tre imprenditori sono Luca SburlatiSimone Virginio e Giuseppe Andreola qui il prodotto: N2R '37 Longboard.

L'innovazione si può classificare come "open innovation" perchè vengono utilizzate tecnologie trasversali (cross innovation) che provengono dai settori top yachts e car racing e che qui sono utilizzate con un approccio integrato che potrebbe anche generare diversi brevetti: si impiegano materiali speciali come il triaxiale carbon kevlar VTR e tecnologie come Vacuum Resin Infusion.

Volete vedere un utilizzo cittadino dello skateboard? Ecco qui un filmato divertente, girato a Torino:

Ora potete anche accedere al sito di crowdfunding e finanziare la start up acquistando lo skateboard ad un prezzo speciale, ridotto quasi del 50% rispetto al futuro prezzo di vendita:

 

 

Umbria, ideario, orto in tasca … come fare innovazione con le PMI

Ricevo oggi da una collega ingegnera, diventata imprenditrice, una buona notizia. E' passata dall'idea, al crowdfunding, alla creazione di una srl e, nelle prossime settimane, al lancio di un servizio innovativo "L'Orto in Tasca", per connettere chi vuole comperare prodotti della terra a chilometro zero con chi li produce: una app su i-phone.

"Ho il piacere di annunciare che il 27 marzo 2013 è stata fondata L'Orto in Tasca srl! Un saluto a tutti e auguri di Buona Pasqua! Eva de Marco". Leggi tutto: http://it.ulule.com/ortointasca/news/lorto-tasca-srl-13260/; non esitare a far conoscere il progetto a chi ti sta intorno!http://it.ulule.com/ortointasca/promote/

Ricevo anche da Carlo Infante un articolo che spiega molto bene l'iniziativa della Regione Umbria, che vuole lanciare una iniziativa strategica di attuazione dell'agenda digitale; nel concreto, subito, una due giorni creativa e strutturata per generare idee attraverso uno strumento anche digitale, l'ideario, e per mettere le basi di un piano strategico con e per le PMI.

L'evento è guidato da Flavia Marzano e da Stati Generali dell'InnovazioneHo messo insieme questi tre elementi (una innovazione di servizio, la Regione Umbria e le PMI) perchè credo che sia una miscela straordinaria per alimentare il risveglio, la mutazione e lo sviluppo dell'impresa sul territorio. E' la PMI la grande e unica risorsa industriale del Paese, includendo e federando gli artigiani, i professionisti, le microimprese, le imprese piccole, medie e grandi di tutti i settori (agricoltura, industria e servizi). Il 90% del PIL industriale e dei servizi è fatto dalle PMI, non dimentichiamolo. L'articolo di Carlo Infante sintetizza il fenomeno e lo spiega, facendoci vedere un futuro, un futuro costruito con e sulle tecnologie, con e sulle idee, con le persone, con il territorio. Includere, includere, includere !

L’orto in tasca: il chilometro zero attraverso i-phone

Eva  de Marco, ingegnera civile, è l'autrice di questa idea innovativa che adesso è in una fase di "crowdfunding". L'idea sfrutta alcuni strumenti digitali potentissimi come la georeferenziazione, i-phone e il social network. Inoltre si appoggia ad un web, Ulule, per il finanziamento in rete da parte di chiunque (crowd). 

Come funziona ? Uso le parole dell'autrice:

"Il problema  Come molti cerco di comprare ortaggi e frutta dai produttori locali, ma il problema è sapere quando ci sono i mercati aggregatori dei produttori agricoli, se troverò le verdure che cerco, che prezzo pagherò i prodotti…

La soluzione: L'Orto in Tasca!  Un giorno, ad un mercato a Km 0 molto piccolo e che era presente vicino a casa mia solamente una volta al mese, ho pensato che sarebbe stato utile avere a portata di mano un’applicazione che mi dicesse nel posto in cui mi trovo quali sono le aziende agricole che vendono prodotti di propria produzione ed a quali prezzi.  Sarebbe una cosa fantastica: unire una tecnologia attuale a una realtà che fa parte del passato! I vantaggi sarebbero molti: innanzitutto quello già detto dei prezzi dei prodotti aggiornati, capire quanto sono vicine le aziende, sapere se producono bio, se è presente un’azienda didattica che organizza eventi per i bambini. L’idea c’è, il nome anche: “L’orto in tasca”. Manca solo il finanziamento! Per realizzare tutto il progetto mi occorrono 7000 euro che mi serviranno per pagare chi mi farà il sito web e l’applicazione e poi farla conoscere! Mancate solo voi!!

Come funzionerà  Dall'applicazione smartphone e con la geolocalizzazione sarà possibile individuare le aziende agricole più vicine che vendono prodotti agricoli, inoltre il download dell'applicazione sarà gratuito. In ogni scheda dell'azienda sarà possibile trovare il prezzo aggiornato dei prodotti e le informazioni sui servizi offerti. Dalla piattaforma web le aziende potranno semplicemente inserire i propri dati e aggiornarli a piacere. 

Sviluppi futuri  Questo coinvolgerebbe le aziende agricole che avrebbero una marcia in più nella loro attività. Diventerà inoltre uno strumento di incentivazione di prodotti autoctoni poco conosciuti e diffusi come la Rosa di Gorizia, l'aglio di Resia, le cipolle di Cavasso …. Io l’ho ideata pensando al posto in cui vivo ma sarà possibile poi farla anche per la Francia, per la Germania, per l’Austria, la Spagna…