Come suona un violino creato con una stampante 3D

Daniela Ruggeri ha partecipato all'evento “NEXT il futuro è tornato” organizzato da Repubblica durante il quale sono state presentate 30 idee innovative, tra cui quella che potete vedere nel filmato. Qui trovate il suo resoconto: un vero e proprio reportage !

Abbiamo visto molte manifestazioni che promuovono le buone idee e le start up. 

Riusciamo a supportare finanziariamente queste iniziative ? Questa è una delle sfide per sostenere l'innovazione. 

Connettività in rete: ultimo miglio in proprietà ai Cittadini

Alfredo Bregni sta promuovendo l'idea di costruire la nuova rete in fibra ottica per l'Italia con l'investimento diretto dei cittadini, in modo tale che la proprietà dell'ultimo miglio sia dei cittadini. Si spenderebbe di meno e soprattutto una tantum ! L'innovazione, che non è tecnologica, ma piuttosto economica, è davvero radicale.

Per seguire lo sviluppo dell'idea cliccate QUI

L'origine dell'idea è lontana nel tempo: guardate anche questo documento: Customer_Ownership-1

 

 

Italian rainforest: un nuovo paradigma di sviluppo e di innovazione

Telecom Italia ha organizzzato il 15 giugno un evento intitolandolo come il libro di Greg Horowitt "Rainforest: i segreti della Silicon Valley" (rainforest significa foresta pluviale).

Greg è consulente di Governi per le politiche di sviluppo economico. Risponde alla intervistatrice dicendo che:

  • il modello Silicon valley si sta diffondendo nel mondo
  • la teoria economica classica è fondata sulle "cose" mentre l'economia della conoscenza è fondata sulle persone, sulle loro capacità, sui talenti, e sulla rete. L'importanza di risorse quali il territorio, le costruzioni, gli oggetti sta decrescendo
  • l'innovazione è sviluppata dalle persone, spesso in modo disordinato
  • i giovani devono pensare più alla creazione del lavoro che a trovare un lavoro; "diventate imprenditori" è il messaggio

NineSights: la prima piattaforma al mondo di “open collaboration”

 
NineSigma, leader mondiale dell'Open Innovation, ha lanciato in questi giorni una piattaforma di collaborazione tra persone ed aziende dedicata alla innovazione ed agli innovatori.  Si chiama NineSights™
E' stata presentata come la piattaforma che catalizza ed accelera l'innovazione attraverso l'Industria e connette Committenti e solutori di tutto il mondo ("Platform to Catalyze and Accelerate Innovation Across Industries, and Connect Solution Seekers and Providers Worldwide)

Come funziona ? Committenti che cercano soluzioni e Solutori si registrano e pubblicano sia le proprie esigenze sia i propri IP.  L'AD, Andy Zynga, dice che l'esigenza di questa piattaforma è emersa dal mercato (NineSigma ha oltre 2 milioni di innovatori registrati sul proprio sito) e che NineSigma l'ha interpretata creando questo nuovo format in rete. E' la prima piattaforma al mondo che mette in contatto, con efficacia e qualità, le esigenze dei Committenti con i fornitori di soluzioni.
La registrazione e l'utilizzo della piattaforma sono gratuiti.

 

Conversazioni organizzative: scoperta o riscoperta ?


Che cos’è ? Mario Gastaldi, che è in Italia la persona di riferimento, dice: “Conversazione organizzativa” è quel fenomeno che ha luogo in tantissime forme, in spazi diversi e attraverso media che cambiano, quando le persone nell’organizzazione parlano, danno senso alla realtà, e decidono cosa fare, come farlo quando farlo … se farlo bene … La qualità di questo fenomeno è determinante rispetto alla capacità dei gruppi e ne sviluppa o ne deprime l’intelligenza collettiva.”
Come Coach vedo le competenze ed i processi che vengono agiti durante una conversazione tra persone: ascolto, empatia, condivisione, feedback, collaborazione, volontà di raggiungere un risultato. Nonaka diceva che le organizzazioni sono sistemi che imparano e che quindi crescono, si trasformano, vivono conflitti, si autoregolano. La conversazione organizzativa, per me, è una situazione aziendale durante la quale si crea o si migliora la consapevolezza dei significati dell’agire dell’intera organizzazione condivisa.

Cooperative learning

Un recente convegno sui nativi digitali e sulle frontiere dell’apprendimento ha acceso i riflettori sul “nuovo mondo” dell’istruzione mettendo in luce quanto ci sia ancora da fare per definire concept e strategia. L’aspetto cruciale è il coinvolgimento delle persone nel processo di apprendimento. Lo stato attuale dell’editoria scolastica sembra oggi essere, in Italia, molto tradizionale: libri stampati su carta e mezzi a audiovisivi di supporto. Sembra mancare un progetto strategico per indirizzare la Scuola, la “macchina” educativa , e quindi gli insegnanti, verso nuovi approcci e metodologie. La tecnologia è ancora vista come supporto tecnico in termini di “tablet”,  di lavagne elettroniche e di una mitica classe “2.0”.

Carlo Infante dice in un suo post su questo tema:

” L’apprendimento è più importante dell’insegnamento, avrebbe detto John Dewey che già nei primi del Novecento aveva centrato la necessità di privilegiare le attitudini collaborative degli studenti piuttosto che la trasmissione strutturata di conoscenze. Il concetto di cooperative learning è in campo pedagogico da decenni ma trova difficilmente sviluppo. Oggi con il web è tutto più semplice, l’utilizzo delle reti in ambiente educativo può sollecitare quell’intelligenza connettiva che è insita nella natura umana, anche se l’impianto didattico tradizionalmente impostato sull’istruzionismo la inibisce. Dobbiamo prender atto che i “nativi digitali” vivono naturalmente in un mondo pervaso da sollecitazioni multimediali e non fanno altro che captare i segnali che li circondano, perché l’apprendimento è dappertutto. Non stanno cambiando i loro modi di apprendere. Sono così, ne sono pervasi. Siamo noi, quelli che si sono strutturati culturalmente dentro le cornici del pensiero lineare, che dobbiamo cambiare (e alla svelta) per non farli crescere da soli.

Il punto chiave è quello di riconfigurare gli assetti di trasmissione dei saperi in modo adeguato per intercettare queste nuove attitudini e fare in modo che si evolvano in competenze e conoscenza.
Per farlo c’è un altro concetto che ci viene in aiuto, è l’edutainment che rivela la chiave di volta di tutto il sistema educativo cooperativo.
Per apprendere bisogna “tirar fuori” (educare, dal latino educere, significa questo).
Ancor prima della didattica che struttura la trasmissione dei saperi e la formalizzazione delle competenze, deve esserci il coinvolgimento attivo dei ragazzi.
Mixare educational ed entertainment nella parola edutainment significa coniugare la dimensione ludica della partecipazione con quella educativa che comporta, prima di tutto, disponibilità ed elaborazione attiva.
Si deve porre molto più attenzione alla “porosità”cognitiva dei ragazzi. L’errore più grave è infatti è quando si crea nello studente quella soglia impermeabile per cui tutto scivola via. Si deve sempre trovare il modo perché ci si metta in gioco, studenti e docenti, possibilmente insieme. In questo senso le dinamiche connettive del web sono un’occasione fondamentale per liberare le migliori potenzialità della cooperazione educativa.