Il manifesto delle 10 innovazioni per (ri)-costruire il nostro futuro in Italia

Ecco l'iniziativa di Stati Generali dell'Innovazione, la più attiva associazione italiana che vuole FARE.

A Roma, il 4 febbraio, presso il CNR, Piazza Aldo Moro, verrà presentato un manifesto di 10 + una innovazioni che, prendendo l'avvio dalla "Agenda digitale italiana", tradotta in legge per la crescita, sviluppa 10 azioni strategiche che il nuovo governo dovrebbe perseguire con determinazione e sufficenti investimenti.

La sfida, come oramai tutti o quasi sappiamo, è darci un progetto, una speranza, una volontà di azione che faccia ripartire la voglia di FARE; che dia consapevolezza delle nostre competenze; che strutturi azioni pubbliche e private nella direzione dell'innovazione, sorgente di energia e di nuovi ricavi per l'economia italiana, di nuova occupazione e di capacità di far restare in Italia i giovani; che dia spazio alle donne, risorsa fondamentale per rilanciare  il nostro Paese

Il manifesto completo è qui. La lista delle 10 + una azioni è qui di seguito:

1) Definire e mettere in atto un Piano strategico per l'innovazione. Senza un Piano complessivo i provvedimenti, pur positivi, rischiano di non produrre reali ed efficaci cambiamenti. Nella legge “Crescita 2.0” (Decreto 179/2012 convertito nella Legge 17 Dicembre 2012 N. 221), grazie ad un emendamento basato su una nostra proposta, è previsto che il piano sia realizzato nei primi mesi del 2013. Quindi come uno dei primi atti del nuovo Governo. Ma non è importante soltanto la tempistica. Sono fondamentali la qualità e l'accuratezza del piano, che devono consentire di identificare azioni concrete ed obiettivi misurabili

2) Realizzare un programma nazionale per l'alfabetizzazione digitale sul quale focalizzare il sistema educativo nella sua interezza. Lo sviluppo delle competenze digitali è fondamentale per il nostro Paese, che soffre su questo campo di uno svantaggio molto grave nei confronti della gran parte dei Paesi Europei, come anche rilevato dal recente rapporto PISA. Ne paghiamo i danni sul fronte dello sviluppo economico-sociale, ma anche dell'inclusione e dell'esercizio dei diritti democratici. ll programma di alfabetizzazione digitale dovrà partire dalla centralità della Scuola, non solo come ambito di sviluppo delle competenze degli studenti, ma anche come luogo di raccordo e di costruzione dello sviluppo culturale del territorio, evidenziando il ruolo delle università e delle biblioteche come luoghi aperti di incontro e di scambio fisico e virtuale. Inoltre, dovrà prevedere la disseminazione sul territorio di “telecentri” e piazze telematiche dove possano incontrarsi coworking e formazione, attività ICT assistite e iniziative sociali. Il coinvolgimento, in particolare, di attori in grado di agire come moltiplicatori sul territorio (quali centri di quartiere, associazioni di volontariato, ecc.) diventa di cruciale importanze per raggiungere capillarmente contesti e cittadini a maggior rischio di esclusione, e per dar vita a processi di sperimentazione di innovazione sociale. Il contratto di servizio e la missione RAI devono includere l'impegno pubblico per l'alfabetizzazione digitale con una programmazione dedicata;

3) Porre la Scuola al centro come luogo di investimento e di creazione di valore. Rilanciare il ruolo della Scuola, dell’Università, della formazione continua e di tutte le agenzie formative per scandire un’evoluzione dei modelli d’apprendimento in relazione agli scenari del cambiamento, secondo nuovi principi educativi come il social learning (le piattaforme Web che declinano in ambito educativo le potenzialità dei social network).

4) Attuare l'Open Government nei processi decisionali. Per avviare le pratiche di Open Government, dopo il passo necessario (e obbligatorio ai sensi della legge sopra citata) dell'apertura dei Dati, è importante andare oltre le consultazioni estemporanee e definire modalità sistematiche di partecipazione nei processi legislativi, in modo che i portatori di interesse possano contribuire in modo efficace. Le modalità potranno andare dalla pubblicazione delle bozze delle iniziative legislative governative di maggiore importanza, ad un percorso consultivo strutturato, all'apertura di piattaforme online per la proposta di idee legislative (legislazione diffusa), come di recente avviato in Finlandia;

5) Promuovere il commercio elettronico e lo sviluppo della cultura digitale delle piccole e medie imprese, in termini di riorganizzazione dei loro processi produttivi e di marketing, per massimizzare i benefici offerti dalle nuove tecnologie digitali (e non), attraverso anche l’introduzione di meccanismi di incentivazione. Incentivare la nascita di Reti di imprese.

6) Riconoscere l'accesso in banda larga come servizio universale. Il livello di qualità e la larghezza della banda devono essere definiti in modo da raggiungere l'obiettivo primario dello sviluppo sociale ed economico, e quindi anche rispetto alle evoluzioni tecnologiche e alle situazioni presenti nei paesi UE, partendo da un livello minimo di banda e avendo un graduale obiettivo di garantire la banda larga di terza generazione a tutta la popolazione. L'approccio deve essere tecnologicamente neutrale e gli operatori che forniscono questo servizio universale devono rispettare i principi della “net neutrality”, come ribaditi anche nell'Agenda Digitale Europea.

7) Ridurre le barriere all'ingresso del mercato delle telecomunicazioni e Realizzare il modello della “fibra dei cittadini”. Ridurre le barriere all'ingresso del mercato delle telecomunicazioni, per stimolare la partecipazione al mercato della infrastrutturazione in fibra da parte della piu' ampia pluralita' di soggetti, nel rispetto del quadro comunitario, anche di cittadini associati con formule che permettano di realizzare di fatto il modello della “fibra dei cittadini". La proposta è di prevedere che la parte di fibra dell'ultimo miglio (FTTH – fiber to the home) sia considerata come pertinenza degli edifici, consentendo la realizzazione di cablaggio in banda larga con un costo molto basso e con utilizzo ampio della banda (non solo per Internet e voce).

8) Cambiare il modello del lavoro, con un riconoscimento esplicito dell'Economia della Conoscenza e di conseguenza un adeguamento delle politiche del lavoro rivolte alle nuove forme di produzione del valore cognitivo (con modalità di lavoro in mobilità, smart working). Definire di conseguenza le politiche di tutela del lavoro precario, intercettando tutte le espressioni informali d’impresa creativa, per ridisegnare un sistema di welfare e di sostegno alla flessibilità. In ottica più generale, anche con meccanismi come il reddito minimo di cittadinanza.

9) Sviluppare il mercato dell’open innovation, usando con attenzione le risorse che le Regioni possono mettere a disposizione delle imprese e curando la crescita della loro capacità di innovazione secondo un modello che valorizzi le specificità italiane.

10) Mettere in rete l’intera filiera dell’Innovazione – Università, Impresa, Credito, Territorio – per rendere possibile una politica economica centrata sull’ innovazione come motore della crescita e dello sviluppo del nostro paese, anche ridefinendo l'attuale concetto di “start-up” verso un'accezione sempre piu' imprenditoriale, anche in riferimento ai laboratori di ricerca. Prevedere e incentivare attività di trasferimento tecnologico.

11)Promuovere politiche dell'innovazione sensibili alle differenze, a partire da quelle di genere– Riconoscere ed integrare i bisogni, gli interessi e le competenze delle donne nella ricerca, nei progetti e nei dibattiti sull'innovazione, per un approccio pluralista e inclusivo delle differenze in generale; promuovere iniziative per colmare il digital divide di genere, per il supposto alle start up femminili, per aumentare la presenza di donne nei percorsi di studio e nelle carriere ICT, per una migliore sinergia tra innovazione sociale e innovazione strettamente tecnologica.

 

Giorgio Gaber: “C’è solo la strada su cui puoi contare” come metafora per la collaborazione

 

Carlo Mochi Sismondi scrive su Forum PA, oggi 24 gennaio 2013, una sintesi straordinaria di un possibile futuro per il nostro Paese, fondandolo sulla forza creativa di un atto volontario coraggioso: "uscire dal nostro perimetro" (di azienda, di ricercatore, di pubblica amministrazione…) per coinvolgere gli altri, per farli partecipare, per collaborare. Per me che frequento le buone pratiche dell'open innovation vedo, attraverso le sue parole, la "open collaboration", la rete, il passaggio dal contributo individuale a quello della "folla" (il crowd). 

La metafora che ci offre Carlo viene da Giorgio Gaber, dalla sua canzone "C'è solo la strada su cui puoi contare" ***  

E' una meravigliosa  e potentissima sintesi quella che ci offre Carlo Mochi. Trovate l'articolo su Forum PA in questa pagina.

ll messaggio di Carlo dà speranza, offre una via per cambiare, per ristrutturare le nostre vecchie convinzioni basate sulla forza del singolo individuo e rifondarle sulla "inclusione" degli altri, di tanti singoli…E la differenza è che questi tanti singoli possono collaborare.Mai più soli se vogliamo salvarci.

*** la strofa – metafora è questa:

" C'è solo la strada su cui puoi contare

la strada è l'unica salvezza

c'è solo la voglia e il bisogno di

uscire

di esporsi nella strada, nella piazza

perché il giudizio universale

non passa per le case

e gli angeli non danno appuntamenti

e anche nelle case più spaziose

non c'è spazio per verifiche e confronti

"

Il coraggio di innovare…detto fatto !

La Cloud Tag che vedete è stata prodotta da una partecipante, Flavia Marzano, per dare visibilità alle espressioni dei 40 partecipanti nel corso della giornata. 

Qui di seguito diamo accesso alla documentazione digitale che è stata utilizzata nella giornata ma non distribuita per rispettare un principio di sostenibilità…non stampare nè usare carta.

Innov-action, la spirale dell'innovazione

Innov-action, il programma ed i principi per ristrutturare il processo di innovazione

Sintesi dei risultati del sondaggio

Il sondaggio "Il coraggio di innovare"

Akzo Nobel, Open Innovation, Dick van Beelen

Electrolux, Open Innovation, Lucia Chierchia

General Electric, Open Innovation, Nicola Rossi

Rick Wielens, Open Innovation &  domande a Katja van der Wal, Philips 

Yoga della risata, Eva Provedel

 

 

Il coraggio di innovare, si può….

Abbiamo progettato insieme a NineSigma e SCOA, School of Coaching, un workshop intitolato "Il coraggio di innovare" per diffondere un nuovo approccio strategico all'innovazione, che è Open Innovation e per far vivere una giornata esperienziale che renderà visibile la forza del coaching per avviare la trasformazione in azienda. L'appuntamento è per il 23 Novembre, a Milano, inizio ore 9:00.

Abbiamo anche pensato di utilizzare lo strumento digitale tanto che possiamo scrivere ….

il workshop è già iniziato…nel mondo digitale

Infatti potete già dal primo di Ottobre:
  • leggere una "rassegna stampa" internazionale focalizzata su Open innovation
  • guardare i video clip più interessanti su Open Innovation
  • raggiungerci su Facebook
  • discutere con noi sui temi OI & Coaching attraverso il blog di Innovitaly
  • partecipare alla nostra survey sulla innovazione, come la vedono e la vivono i Top manager italiani italiana 
  • partecipare da subito alla discussione sulla via italiana all'innovazione su twitter semplicemente digitando #oitaly sul vostro twitter
  • registrarvi subito sulla prima piattaforma collaborativa per innovatori NineSights che ha copertura mondiale

Il workshop è a numero chiuso ed è rivolto a:

  •  Leader di aziende che fanno dell’innovazione il motore del proprio sviluppo
  • Manager e imprenditori che intendono accelerare e potenziare i processi di innovazione
  • Coloro che sono interessati a sperimentare strumenti per l’innovazione
Che cosa offriamo ?
  • Presentazione di esperienze di successo
  •  Analisi dei risultati della Survey “Il Coraggio di Innovare”
  • Conoscenza dei principi e della metodologia Innov-Action
  • Organizational Conversation con esperti sul tema
  • Esperienza diretta di tecniche di coaching finalizzate all’innovazione
  • Ecosistema Digitale a supporto dello scambio Prima-Durante-Dopo

Chi partecipa come speaker e discussant ?

Dick van Beelen – AkzoNobel

Lucia Chierchia – Electrolux

Katja Van der Wal  Philips

Alberto Camuri  SCOA

Massimo Gentili – Fondazione Bruno Kessler

Anna Grandori – Università Bocconi

Flavia Marzano  Stati generali dell'Innovazione

Nicola Rossi – General Electric Healthcare

Enrico Sassoon  Harvard Business Review Italia

Rick Wielens – NineSigma

Qui trovate l' Agenda del workshop 

Qui trovate la pagina per registrarvi

Qui l'evento pubblicato su Linkedin

 

NineSights: la prima piattaforma al mondo di “open collaboration”

 
NineSigma, leader mondiale dell'Open Innovation, ha lanciato in questi giorni una piattaforma di collaborazione tra persone ed aziende dedicata alla innovazione ed agli innovatori.  Si chiama NineSights™
E' stata presentata come la piattaforma che catalizza ed accelera l'innovazione attraverso l'Industria e connette Committenti e solutori di tutto il mondo ("Platform to Catalyze and Accelerate Innovation Across Industries, and Connect Solution Seekers and Providers Worldwide)

Come funziona ? Committenti che cercano soluzioni e Solutori si registrano e pubblicano sia le proprie esigenze sia i propri IP.  L'AD, Andy Zynga, dice che l'esigenza di questa piattaforma è emersa dal mercato (NineSigma ha oltre 2 milioni di innovatori registrati sul proprio sito) e che NineSigma l'ha interpretata creando questo nuovo format in rete. E' la prima piattaforma al mondo che mette in contatto, con efficacia e qualità, le esigenze dei Committenti con i fornitori di soluzioni.
La registrazione e l'utilizzo della piattaforma sono gratuiti.